Sushi, si ma con cautela!

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Tag: #anisakis #intossicazioni #pesce crudo #sushi
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La moda influenza anche le abitudini alimentari, negli ultimi anni sono entrate nella nostra cultura culinaria le cucine orientali. Al di là  delle leggende metropolitane è bene fare attenzione a dove e a cosa di mangia, in particolare bisogna stare attenti all’igiene, è importante che un ristorante o un bar rispettino le norme sanitarie per la distribuzione di genere alimentare, specie se questi cibi sono crudi e non cotti.

Prendiamo il caso del benamato sushi, il cui costituente caratteristico è il pesce crudo, la moda del sushi è portata avanti non solo dal suo sapore ma anche dalle poche calorie che apporta, una cena a base di sushi da la possibilità  di stare insieme agli amici, pur mantenendo la linea.

Tuttavia, dietro questo piatto possono nascondersi alcune insidie. Quando si mangia del pesce crudo è fondamentale che questo sia stato preventivamente sottoposto ad alcuni “trattamenti” fondamentali. E’ noto infatti, che nelle viscere di questi animali proliferino numerosi batteri, di cui il pesce è portatore sano. Tra questi batteri, troviamo l‘Anisakis, un verme di forma allungata e arrotolata.

Fondamentalmente la cottura uccide gran parte dei parassiti, ma come comportarsi con il pesce crudo?

Luogo comune è la salamoia, o qualche ora di macerazione nel limone o nell’aceto, possano uccidere i microrganismi, per lo meno in questo caso, non è assolutamente vero!

L’Anisakis sopravvive a queste tecniche casalinghe e l’alternativa più giusta per debellarlo è il congelamento, a tal proposito è stato imposto ai ristoranti che servono pesce crudo di congelare il pesce e poi decongelarlo. Tempo di permanenza nel congelatore e temperatura sono strettamente connesse:

– 5 giorni a  -15°C

– 12 ore a    -30°C

– 9 ore a      -40°C

rispettando questa procedura si riduce a livelli minimi se non nulli la possibilità  di contrarre il parassita.

L’Anisakis si trova principalmente nelle acciughe, nelle aringhe, negli sgombri, nei merluzzi e nel pesce sciabola, i sintomi dell’intossicazione da A. nell’uomo sono simili ad un virus intestinale, vomito, diarrea, stati febbrili, se avete mangiato sushi e riscontrate questi sintomi rivolgetevi ad un medico o al più vicino ospedale.

In ultimo nel caso del tonno, bisogna tener presente che gli accumuli di mercurio, nella carne non cotta possono portare alla formazione di alcuni disturbi cardiovascolari.

Con questo articolo non voglio assolutamente farvi cadere nel panico, il sushi e il pesce crudo possono essere mangiati, ma con una cadenza che non superi un pasto al mese.

[via cibo360 | foto Yuzu Sushi: Sushi To-Go]

Publicato: 2008-12-11Da: Bio Blog

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