L’attività fisica non danneggia il DNA
Inesorabilmente, l’organismo umano invecchia ad ogni boccata di ossigeno. L’ossigeno, che ci permette di vivere porta alla formazione dei radicali liberi che danneggiano l’organismo a causa della loro elevata reattività. Fino ad ora non si avevano molti risultati sull’effetto degli sport di resistenza su questi processi e sui possibili danni al DNA.
Da un recente studio sembrerebbe che, anche sul lungo periodo, il DNA non subisca effetti degenerativi.
La ricerca, condotta su 42 atleti uomini, ha misurato i parametri in un periodo compreso tra i 2 giorni antecedenti ad una competizione di triatlon ed i 19 successivi. A capo di questo studio vi era il professore Karl-Heinz Wagner del dipartimento di scienze della nutrizione dell’università di Vienna che ha così commentato i risultati: ”Reazioni causate dalla presenza di ossigeno possono potenzialmente causare danni al DNA. Siamo stati capaci di ottenere chiare prove che dimostrano un aumento dello stress ossidativo a breve termine, ma nel contempo, siamo certi che nonostante vi sia questa situazione non vi è stato alcun danno persistente del materiale genetico dell’atleta.”
Così il team del professor Wagner, finanziato dal fondo Austriaco per le scienze, ha confermato che un individuo ben allenato è capace di rispondere positivamente allo stress ossidativo intensificando l’attivazione di meccanismi di riparazione del DNA e combattendo le molecole ossigenate.
[immagine Spanish Flea]