Osteoprotezione per la frattura del femore da 5 mg

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Alcuni numeri: Ogni anno in Italia circa 80.000 persone incorrono in una frattura al femore, in maggior misura dopo i 70 anni: in un solo giorno passano da una condizione di buona salute a uno stato di dipendenza, necessitando di assistenza a lungo termine.

Possibilità : È oggi possibile sottoporsi a una sola infusione annuale di acido zoledronico 5 mg, che garantisce il 100% dell’aderenza alla terapia da parte dei pazienti e un’efficacia antifrattura a lungo termine. Proprio l’acido zoledronico 5 mg, che si caratterizza per la possibilità  di gestire la terapia come una sorta di «vaccinazione annuale», è stato oggetto dello Studio condotto da The European House – Ambrosetti, che ha analizzato le dimensioni del fenomeno osteoporosi e le sue conseguenze, proponendo nuove modalità  per prendersi cura dei pazienti che incorrono in fratture al femore.

Il problema, generalizzato soprattutto nel sesso femminile, per via dell’ipocalcemia ossea in relazione alla menopausa, è dovuto dal fatto che nel 50% dei casi, il paziente non si presenta nemmeno alla prima visita post-chirurgica dopo l’intervento osseo al femore. Questo, insieme al fatto che il paziente non segue nel 40% dei casi la terapia con precisa costanza, porta a recidivanti episodi di frattura.

A tal proposito il trattamento farmacologico in mono somministrazione annuale rappresenta la soluzione ideale. Trattare tutti i pazienti che subiscono una frattura di femore con acido zoledronico 5 mg, ridurrebbe le ri-fratture di femore del 30%, assicurando una compliance del 100%. Questo è quanto emerso dallo studio, pubblicato sul New England Journal of Medicine, sul Pivotal Fractures Trial (PFT) e sul Recurrent Fracture Trial (REFRACT)

Anziani, prevenzione anti-cadute: Ogni anno circa un terzo delle persone oltre i 65 anni d’età  sono vittime di cadute accidentali che nella metà  dei casi sono ricorrenti e provocano lesioni importanti una volta su dieci, quali fratture dell’anca, altre fratture, ematomi cerebrali sottodurali e ferite dei tessuti molli o della testa.

Sono state pubblicate le «Linee guida nazionali 2007 per la prevenzione delle cadute negli anziani». Non c’è un consenso generale riguardo l’età  a cui iniziare il monitoraggio per la prevenzione delle cadute, ma va rilevato che il tasso di caduta e la prevalenza dei fattori di rischio per caduta aumentano notevolmente dopo i 70 anni d’età .

[foto chezlark]

Publicato: 2008-03-15Da: Bio Blog

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