Lo stetoscopio va in pensione

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L’intramontabile fonendoscopio, al collo dei “camici bianchi” ormai da oltre 200 anni, rischia di andare in pensione. Al suo posto potremmo presto trovare nello studio del medico uno stetoscopio elettronico digitale con magari annesso l’iPod. È questa una delle novità  presentate al Congresso dell’European Respiratory Society (Ers) tenutosi a Stoccolma. Ad accelerare la fine dello stetoscopio, usato dai medici per ascoltare cuore e polmoni testandone la salute, sono stati soprattutto gli ultimi studi che ne hanno messo in dubbio l’efficacia. O meglio la capacità  dei camici bianchi di decifrare i suoni ‘amplificati’ dallo strumento. In particolare, una recente ricerca danese ha mostrato come gran parte dei medici avesse difficoltà  nel distinguere suoni provenienti da cuore, bronchi e polmoni. Neanche l’arrivo dello stetoscopio elettronico, sosteneva lo studio, era servito a migliorare le cose. Altre due indagini, inoltre, avevano mostrato come gli studenti di medicina dovessero riascoltare i suoni provenienti da uno stetoscopio circa 500 volte prima di riconoscerne la provenienza. Da qui la decisione di un ricercatore canadese, Neil Skjodt del Dipartimento di Medicina dell’università  dell’Alberta di Edmonton, di correre ai ripari. Con il supporto di un collega otorino, Bill Hodgetts, Skjodt ha sostituito il classico stetoscopio con un lettore Mp3, di quelli in vendita nei grandi magazzini. Appoggiando l’insolito strumento sulla cassa toracica di alcuni pazienti, il ricercatore ha registrato i suoni provenienti da bronchi e polmoni. «La qualità  dei suoni è molto alta – spiega il ricercatore a Stoccolma – di gran lunga migliore di quella ottenuta dai migliori stetoscopi». E la conferma arriverebbe anche dagli studenti di medicina a cui Skjodt ha fatto ascoltare le registrazioni. «I risultati sono stati diversi, ma di certo non disastrosi come quelli emersi dagli studi realizzati sul tradizionale stetoscopio», assicura lo studioso. Se non altro, «la maggior parte degli studenti è stata in grado di capire da quale parte dell’organismo i suoni provenissero». Inoltre, «ci sono una serie di altri motivi che rendono – secondo Skjodt – il lettore MP3 preferibile allo stetoscopio. Innanzitutto, questo strumento ci consente di registrare i suoni, nonché di trasmetterli a uno specialista se crediamo ce ne sia bisogno. Inoltre – aggiunge il ricercatore – possiamo condividerli con altri camici bianchi, qualora avessimo dei dubbi sullo stato di salute del nostro paziente».

Dottor Amedeo Galassi

Publicato: 2007-09-26Da: Bio Blog

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