Corrente dal calore corporeo

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Tag: #Apparecchiature #calore
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Il sogno di molti di molti sta diventando sempre più concreto e reale: apparecchi elettrici mobili, come il cellulare, che non si devono ricaricare tramite il collegamento alla rete elettrica, ma in grado di alimentarsi autonomamente (per certi versi simile al nanogeratore a ultrasuoni che vi avevo mostrato un po’ di tempo fa), grazie a un particolare generatore che sfrutta il calore corporeo. Se attualmente ci sono ancora dei problemi da risolvere per quanto riguarda dispositivi che richiedono una quantità  di corrente discreta come i PDA, il discorso cambia per le apparecchiature mediche e in particolare per tutti quei sensori che vengono applicati per misurare il battito cardiaco, la pressione arteriosa, etc. In queste apparecchiature vengono fatti continui test per verificare che non ci siano correnti parassite o comunque inferiori ai 10 micro ampere (una corrente di poco superiore a questa soglia in un catetere intravenoso potrebbe scatenare una fibrillazione ventricolare). Come è intuibile, nel caso di sensori autoalimenti dal calore corporeo, problemi di sicurezza di questo tipo non si verificherebbero. Presso il Fraunhofer Institute, hanno sviluppato un circuito integrato che sfrutta il principio dei normali generatori termoelettrici: più elementi semiconduttori accoppiati assieme. Sopra nella foto il primo prototipo, realizzato dagli ingegneri del Fraunhofer Institute: si nota che il circuito integrato è in grado di generare una differenza di potenziale di circa 200mV e erogare una potenza di poco superiore ai 2mW. [via technologynewsdaily | foto Fraunhofer Institute]

Publicato: 2007-08-18Da: Bio Blog

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