Modulo RFID nelle garze
Tempo fa vi avevo accennato la possibilità di introdurre in sala operatoria dei sistemi per il tracciamento wireless di tutti gli strumenti.
Questo nuova tecnologia, proposta dalla Siemens, anziché utilizzare le schede WiFi, spesso troppo grandi e comunque necessitano dell’alimentazione esterna, hanno pensato di introdurre dei piccolissimi moduli RFID (acronimo di Radio Frequency IDentification) nelle garze che alcune volte vengono dimenticate all’interno dei pazienti.
Tanto per dare un’idea abbastanza generale, i moduli RFID sono dei dispositivi utilizzati comunemente in molti negozi come antitaccheggio (foto visibile nella continuazione del post) e sono costituiti da una piccola antenna che se colpita da un campo elettromagnetico/elettrico genera una corrente (per induzione) che alimenta un chip. Il chip alimentato comunica tutte le sue informazioni che vengono irradiate tramite la stessa antenna verso il lettore.
In questo modo a fine operazione sarà sufficiente avvicinare al paziente un lettore e verificare la presenza o meno di corpi estranei nel campo operatorio.
mercoledì 19 Settembre 2007 ore 15:52
[…] aver speso tante buone parole in passato sulle potenzialità dei dispositivi RFID è ora di dar voce a un articolo della Associated Press che creerà non poche dubbi sulla loro […]
giovedì 31 Ottobre 2013 ore 20:26
[…] e commerciale grazie all’immediatezza di scansione rispetto ai comuni codici a barre) dei dispositivi RFID, emergono alcune […]