Diabete, un’iniezione ogni 7 giorni

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Per le persone con diabete si allontana il timore di dover vivere con la quotidiana ansia delle iniezioni giornaliere. Secondo quanto annunciato oggi in occasione dell’apertura dei lavori dell’EASD di Vienna, infatti, sono ormai evidenti i vantaggi ottenuti in termini di controllo glicemico e sicurezza da exenatide a lento rilascio, il trattamento della classe degli incretino-mimetici da somministrare una volta a settimana. Confermata, inoltre, in tutti i lavori relativi a questa nuova formulazione disponibile in futuro in Italia, la decisa perdita di peso corporeo che permetterà  di dare un taglio netto al binomio diabete-obesità . Exenatide nella sua versione giornaliera già  disponibile in Italia dall’inizio del 2008, e in quella monosettimanale, sarà  protagonista al congresso con oltre 20 presentazioni di studi differenti. Ma quelli più interessanti per il futuro della terapia sono quelli denominati DURATION, una serie di lavori destinati a valutare la superiorità  di exenatide monosettimanale rispetto ad altri farmaci antidiabetici. DURATION 3 della durata di 26 settimane, ha posto a confronto, ad esempio, exenatide monosettimanale con la monosomministrazione giornaliera di insulina glargine in 467 pazienti diabetici di tipo 2 in trattamento con dosi stabili di metformina da sola o in combinazione con una sulfanilurea. In questo studio, Exenatide monosettimanale si è dimostrata superiore a Insulina Glargine: entrambi i bracci di trattamento hanno iniziato con un livello di HbA1c (indicatore del livello glicemico) al basale pari all’8,3%, ma exenatide monosettimanale ha riportato una riduzione dell’HbA1c significativamente maggiore dal punto di vista statistico, che si è accompagnata ad una riduzione piuttosto che un aumento del peso corporeo e ad un minor numero di episodi di ipoglicemia. In DURATION 1, concepito per valutare l’efficacia di exenatide monosettimanale rispetto a exenatide somministrata due volte al giorno dopo due anni di trattamento, è stato dimostrato come il trattamento monosettimanale abbia permesso di ottenere significative riduzioni dell’HbA1c pari all’1,7% e della glicemia a digiuno (FPG) pari a 2,22 mmol/L. Il 65 per cento dei pazienti ha ottenuto un livello di HbA1c pari o inferiore al 7%. Un livello di HbA1c inferiore al 7% rappresenta l’obiettivo del controllo glicemico in base alle raccomandazioni dell’American Diabetes Association. Il peso corporeo si è significativamente ridotto, con una perdita ponderale dei pazienti pari a una media di 2,6 chilogrammi. Si è osservato un miglioramento significativo del profilo lipidico e si è registrata una riduzione significativa della pressione sistolica (SBP).

Publicato: 2009-10-01Da: Bio Blog

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