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Il morbo di Alzheimer, che è una fra le forme di demenza più diffuse, è causato dalla morte di cellule nervose a causa del’accumulo al loro interno di una proteina, la beta amiloide. Uno studio pubblicato dal Journal of Alzheimer‘s Disease dimostra come le statine, importanti farmaci utilizzati nelle terapie contro le patologie cardiovascolari, abbiano un’azione protettiva anche nei confronti di questa malattia. Le statine sono note principalmente per le loro proprietà  anti-colesterolo; esse agiscono inibendo l’enzima epatico responsabile della sua produzione, riducendo i livelli di trigliceridi e di colesterolo “cattivo” e aumentando quello “buono”. Inoltre possiedono altre proprietà  utili nel trattamento di pazienti con patologie alle coronarie, come il miglioramento delle funzioni dei vasi e l’attenuazione del fenomeno dell’aterosclerosi, che è alla base di diverse malattie cardiovascolari. Un tipo di statina, la Lovostatina, ha mostrato in passato effetti benefici anche nel trattamento dell’Alzheimer: riducendo le quantità  di beta amiloide, promuove la sopravvivenza delle cellule nervose. Nello studio di Amalia Dolga e colleghi, le cellule nervose degli animali sperimentali sono state iperstimolate per simulare la condizione in cui si trovano le cellule che muoiono nei malati di Alzheimer e sono state trattate con Lovostatina; è stato, così, dimostrato che questa le protegge dalla morte. Inoltre, questo farmaco previene i problemi di memoria conseguenti alla perdita di tali cellule nervose. Infine, il TNF (tumor necrosis factor), la cui attività  protettiva è stimolata dalle statine, si è mostrato efficace nel contrastare la perdita di queste cellule. Perciò la Lovostatina potrebbe attivare il TNF per proteggere gli elementi cellulari dalla morte. La Lovostatina è il principio attivo del Mevacor; si tratta di un farmaco ben tollerato, i cui effetti collaterali sono lievi e di breve durata. Inoltre, è disponibile in commercio anche come farmaco generico, fatto non trascurabile se si considerano tutte le sue possibili applicazioni nella cura di diversi tipi di patologie, tra cui il diabete, la cataratta e l’ipertensione.

Publicato: 2009-06-23Da: Bio Blog

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