Il cervello danneggiato può essere riparato

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La lesione cerebrale negli adulti può causare una danno irreparabile, e a lungo termine, danni fisici e cognitivi. Tuttavia, le funzioni motorie e viuospaziali possono essere recuperate se non vengono danneggiati i neuroni che stimolano la creazione di nuove innervazioni. Questo tipo di innervazione si sviluppa spontaneamente dopo una lesione cerebrale nei bambini molto piccoli.

Alcuni ricercatori avevano precedentemente dimostrato, basandosi sul percorso neuronale che collega tronco encefalico al cervelletto (1), che è possibile indurre una reinnervazione nei giovani adulti simile a quella osservata nei neonati. Questa riparazione è possibile trattando il cervelletto danneggiato con un peptide (2) chiamato Brain Derived Neurotrophic Factor (BDNF), che svolge un ruolo importante nello sviluppo e nel funzionamento di questo percorso neuronale.

Nel caso specifico, i ricercatori hanno esteso l’uso di questo modello e hanno dimostrato che le fibre terminali dei nuovi assoni sono in grado di interagire con la rete di neuroni non danneggiata per ripristinare le loro funzioni, come il movimento sincronizzato e l’orientamento spaziale. Questi risultati hanno dimostrano una correlazione tra un miglioramento nel comportamento e il grado di reinnervazione nel cervelletto. Così una piccola quantità  di neuroni induce correttamente la reinnervazione rendendo possibile il recupero come funzioni motorie e capacità  cognitive.

Questi risultati promettenti che aprono nuove prospettive e rendono possibile un recupero utilizzando il peptide BDNF, già  impiegato, in Italia, nel corso di studi clinici per il trattamento di patologie neurodegenerative, quali il morbo di Parkinson o per la riparazione del cervello umano dopo una lesione cerebrale.

Note:

(1) Questo percorso neuronale cerebbelare è formato dalle cellule rampicanti di Purkinje ed è implicato nel coordinamento dei movimenti.

(2) Una proteina che è normalmente presente nel cervello ed è utile per il suo sviluppo e funzionamento.

[via CNRS]

Publicato: 2008-04-09Da: Bio Blog

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