Placenta e cordone ombelicale

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La placenta si differenzia dall’embrione nel corso del terzo mese di gestazione e si sviluppa sino al settimo disponendosi prevalentemente nella parte alta dell’utero, sulla parete anteriore o posteriore. Al termine della gravidanza, essa si presenta come un disco di circa 16-18cm di diametro, spessa al centro 3-4cm e pesa circa 600 g (peso proporzionale a quello del feto). La placenta materna appare divisa in due o più parti: dalla faccia fetale della placenta si diparte il cordone ombelicale, nel cui spessore decorrono i vasi sanguiferi che collegano la circolazione materna a quella fetale. Il cordone ombelicale è un fascio vascolare che collega il feto alla madre, tramite il quale si svolgono gli scambi nutritizi. È costituito da due arterie e da due vene, una delle quali si occlude nei primi stadi della vita fetale. Il cordone ombelicale è lungo circa 50cm a partire dalla placenta materna fino alla parete addominale esterna del feto e viene reciso alla nascita, quando hanno inizio la circolazione e la respirazione autonome del neonato grazie al pianto indotto.

Il cordone ombelicale in questi ultimi mesi ha assunto un ruolo di primo piano per l’estrazione di cellule staminali adulte senza implicazioni di tipo etico perché non c’è l’eliminazione degli embrioni. La ricerca in questo campo sta facendo passi da gigante: sono all’ordine del giorno scoperte a riguardo di patologie trattate con successo, ma anche nuovi metodi per poterle estrarre, come nel caso delle cellule staminali ricavate da cellule epiteliali. Una cosa importante da considerare però è che si nasce una volta sola e nel dubbio forse sarebbe meglio conservalo in attesa di futuri sviluppi a riguardo.

Publicato: 2007-11-26Da: Bio Blog

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